[E-book - ITA] - Platone - Apologia di Socrate

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1、virtualbooksApologia di Socratedi PlatoneApoio:Patrocnio:Realizao:Apologia di Socratedi PlatoneCopyright 2000, .br Todos os direitos reservados a Editora Virtual Books Online M in tal caso concedo loro di essere un “oratore”, ma non certo alla loro maniera. Costoro dunque, ed amo ripeterlo ancora, p

2、oco o nulla hanno detto di vero; ma da me non udrete che la verit. E per Giove, o Ateniesi, io non parler a voi con linguaggio ornato intessuto di frasi e di parole belle ed eleganti, come sono usi fare costoro. Io vi parler invece cos, semplicemente, come le espressioni si presenteranno a me, ma im

3、prontate tutte, ne sono certo, a giustizia: non aspettatevi dunque altro da me. Non starebbe infatti bene, o cittadini, che un uomo della mia et si presentasse a voi cincischiando i suoi discorsi, come fanno i nostri giovanetti. Ecco, anzi, o Ateniesi, ci che vi chiedo e di cui vi supplico; se vacco

4、rgerete che nel difendere la mia causa io mi esprimo con quelle stesse parole che sonosolito usare sia nella pubblica piazza presso i banchi dei trapeziti, dove molti di voi mi hanno potuto ascoltare, sia altrove, non vi meravigliate e non protestate: pensate che la prima volta che mi presento davan

5、ti a un tribunale, ed ho ben settantanni; sono dunque inesperto del linguaggio duso come un forestiero. E se fossi presso di voi veramente un forestiero, voi certo mi scusereste se parlassi con laccento e lo stile cui sono stato educato. Vi prego dunque, e mi pare bene a ragione, che lasciate che io

6、 mi esprima alla mia maniera, buona o cattiva che sia. La sola cosa cui dovete badare, e badare molto scrupolosamente, di vedere se io dica cose giuste o no. Questo, infatti, lufficio proprio del giudice; quello delloratore di dire la verit.II - DUE SPECIE DI ACCUSATORI: GLI ANTICHI E I RECENTI. PIA

7、NO DELLA DIFESA Ed ora giusto, o Ateniesi, che io mi difenda per primo dalle vecchie accuse e dai vecchi accusatori; in seguito poi mi difender dalle accuse e dagli accusatori pi recenti. In effetti numerosi sono coloro i quali gi da tempo, anzi da molti anni ormai, mi accusano presso di voi senza a

8、ver mai detto nulla di vero; e sono proprio costoro che mi fanno pi paura, che non Anito e i suoi seguaci, anche se non sono meno temibili. Ma quegli altri, o Ateniesi, lo sono molto di pi, perch hanno fatto presa su di voi mentre eravate ancora fanciulli con lo spargere suol mio conto accuse non ve

9、re. Costoro infatti vi hanno fatto credere che v un certo Socrate, uomo sapiente, indagatore dei fenomeni celesti e dei misteri che si nascondono sotto terra, capace di far prevalere la causa cattiva sulla buona. Sono questi, o Ateniesi, i miei temibili accusatori, questi che hanno sparso sul mio co

10、nto tale fama giacch essi sapevano bene che chi si d a un tal genere di ricerche generalmente creduto un ateo. E numerosissimi sono gli accusatori che da gran tempo mi recano danno avendo parlato a voi in quellet in cui, per essere ancora fanciulli, pi facilmente si inclini a credere; e alcuni di vo

11、i erano addirittura ancora adolescenti: n hanno esitato ad accusare un assente che nessuno era pronto a difendere. E ci che pi sconcertante che non si possa n conoscere, n citare i loro nomi, salvo di quelli che per invidia o per calunnia hanno insinuato tali accuse, sia quelli che, persuasi, hanno

12、a loro volta finito col persuadere altri, tutti costoro costituiscono per me un grave imbarazzo: non possibile, infatti, n portarli qui a comparire, n confutarli nelle loro accuse. E pur necessario, quindi che io mi difenda come se stessi combattendo contro le ombre, senza che vi sia alcuno che poss

13、a ribattere le mie argomentazioni. E chiaro, dunque, come vi siano per me due specie di accusatori: gli antichi ei recenti. Consentite allora che io mi difenda per prima da quelli che per primi mi hanno accusato e in modo pi temibile che non abbiano potuto fare i secondi: giacch, o Ateniesi, si trat

14、ta di provarsi a trarre fuori dagli animi vostri una calunnia che vi si annida da cos lungo tempo, e trarla fuori invece in cos breve tempo. Il mio augurio di riuscirvi, se ci ha da essere un bene per me e per voi; non me ne nascondo per le difficolt. Vada pure come a Dio piacer: il mio dovere di ob

15、bedire alla legge e di espletare la mia difesa.III - SOCRATE NON SI E MAI OCCUPATO DI RICERCHE NATURALISTICHE Riprendiamo dunque da principio ed esaminiamo da quale accusa sorta la calunnia, confidando nella quale Melto mi ha intentato questo processo. Che cosa dicono dunque con esattezza i miei cal

16、unniatori? Procediamo come per unaccusa in piena regola di cui necessario dare lettura del testo. Essa suona cos: “Socrate colpevole. Egli indaga con animo empio le cose del cielo e della terra, fa prevalere la causa cattiva sulla buona e insegna agli altri a fare altrettanto”. Cos pressa poco si esprime. E lo avete potuto constatare voi stessi nella commedia di Aristofane dove appare un Socrate c

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